Parigi con la fabbrica di Filippo de Pisis

Le vedute di città furono uno dei temi cari a Filippo de Pisis. Giunto a Parigi, l’artista iniziò una ricerca su luoghi non convenzionali dipingendo opere come Parigi con la fabbrica.

Filippo de Pisis, Parigi con la fabbrica, 1927, olio su tela, 55 x 46 cm. Milano, Pinacoteca di Brera

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Indice

Descrizione di Parigi con la fabbrica di Filippo de Pisis

Lungo una strada di Parigi scandiscono lo spazio metropolitano tre esili alberi spogli. È inverno e nel cielo si confonde il fumo della ciminiera con le nuvole rade. I rami secchi coprono in parte la costruzione che si erge massiccia al di là della strada. Si staglia, netta nel cielo, la grande ciminiera, simbolo del lavoro metropolitano. A sinistra si scorge la porzione di un grande edificio mentre a destra chiudono la vista alcune basse case. Alcune sagome umane ricordano la vita della metropoli.

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L’artista e la società. La storia dell’opera Parigi con la fabbrica di Filippo de Pisis

Parigi con la fabbrica è un dipinto che forse risente ancora di ricordi metafisici attraverso il tema della fabbrica. Forse, de Pisis ricordò i dipinti di de Chirico nel quale compaiono fabbriche e ciminiere come le Muse inquietanti. Dopo aver conosciuto maestri dell’Impressionismo e di altri movimenti parigini de Pisis portò avanti una personale ricerca sul colore. Col tempo, infatti, la trama pittorica si infrange in tante pennellate stenografiche che sembrano registrare in modo personale la luce. I critici parlano di stenografia, probabilmente, per via della passione letteraria dell’artista. De Pisis, infatti, esercitava una pittura che pare quasi una scrittura cromatica.

Dalle esperienze metafisiche, dei primi anni Venti del Novecento, passando attraverso il Ritorno all’ordine, de Pisis sviluppò la sua sensibilità figurativa. De Pisis fu uno degli artisti italiani che tornarono alla tradizione. L’artista elaborò una sorta di Realismo naturalistico che prevedeva la copia dal vero. Tra i primi lavori vi furono Natura morta con le uova e I pesci Sacri. Giunto a Parigi nel 1925 iniziò a percorrere e a dipingere la città. Allo stesso tempo realizzò nature morte come Natura morta marina con scampi e Natura morta marina con la pavoncella. Portò, quindi, i ragazzi della città all’interno del suo studio per realizzarne dei ritratti.

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Il colore e l’illuminazione

L’atmosfera del dipinto Parigi e la fabbrica è piuttosto buia e sembra un controluce. I colori, infatti, sono terrosi e scuri.

Lo spazio

Lo spazio è schiacciato verso gli edifici, rappresentati con prospetti frontali e le architetture sembrano un unico piano decorato con modanature e finestre.

La composizione e l’inquadratura

L’inquadratura da molta importanza alla ciminiera che si staglia isolata contro il cielo più chiaro. La struttura crea una griglia ortogonale dalla quale si discostano i rami secchi e qualche spiovente di tetto.

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