Le Tre Grazie di Raffaello è un dipinto di piccole dimensioni che probabilmente era accostato al Sogno del Cavaliere della National Gallery di Londra.
Raffaello Sanzio, Tre Grazie, 1503-1504 circa, olio su tavola, 17 x 17 cm, Chantilly, Musée Condé
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Indice
Descrizione del dipinto Tre Grazie di Raffaello
Tre giovani donne prive di abiti sono abbracciate in primo piano e reggono delle sfere. Una di loro, in centro, è voltata di schiena mentre le altre due ai lati sono in posizione frontale. Una collana di corallo rosso decora la loro acconciatura e scende sul collo. Infine, solo quella di sinistra indossa un panno trasparente intorno ai fianchi. Il paesaggio che circonda le giovani è collinare e attraversato da un fiume che scorre lentamente.
Interpretazioni e simbologia de le Tre Grazie di Raffaello
La tavoletta di Raffaello è ispirata al gruppo scultoreo greco di epoca ellenistica. La scultura fu replicata in epoca romana e dipinta su affreschi. Raffaello probabilmente vide alcune di queste interpretazioni a Roma oppure a Siena dove un gruppo era presente dal 1502 presso la Libreria Piccolomini. Un rilievo riproducente le Tre Grazie si trovava anche sul rovescio di una medaglia di Niccolò di Forzore Spinelli. In questa interpretazione compaiono anche la Castitas, la Pulchritudo e l’Amor.
Il dipinto si potrebbe completare con il Sogno del cavaliere grazie al loro contenuto allegorico. Ne il Sogno del cavaliere potrebbero essere richiamate le virtù maschili di giustizia, fortezza e temperanza. Nel caso invece delle Tre Grazie sono presenti le le virtù femminili di modestia, bellezza e amore. Nel caso della tavoletta del cavaliere inoltre il protagonista deve scegliere tra Virtus e la Voluptas, Virtù e Desiderio carnale. Le tre figure mitologiche quindi rappresentano il premio per la scelta della virtù. I pomi delle Esperidi poi rappresenatano il simbolo dell’immortalità.
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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione
Il dipinto con leTre Grazie realizzato da Raffaello si trova presso il museo Condé di Chantilly. L’opera era forse parte di un dittico insieme al dipinto intitolato Sogno del cavaliere conservato presso la National Gallery di Londra. Le due tavolette erano proprietà della collezione Borghese a Roma.
Alcuni documenti testimoniano la loro presenza nella collezione, nel 1650 un testo del Manili e nel 1693 l’inventario dei beni del cardinale Scipione Borghese. Nel 1800 Henri Reboul, sovrintendente della Repubblica Romana sotto Bonaparte acquistò le Tre Grazie e la fece trasferire a Parigi. Il dipinto finì così in diverse collezioni private e quindi giunse in Inghilterra. Infine nel 1885 il duca d’Aumale lo acquistò e lo riportò in Francia presso il Museo Condé di Chantilly.
L’artista e la società. La storia dell’opera Tre Grazie di Raffaello
Raffaello dipinse leTre Grazie intorno all’età di 20 anni. Il dipinto Infatti è datato 1503–1504 circa. Secondo recenti considerazioni degli storici Raffaello dipinse le Tre Grazie dopo il 1503. L’artista in quegli anni si recò a Roma per un breve soggiorno per la consacrazione di Papa Giulio II. Secondo André Chastel, storico dell’arte francese, le Tre Grazie era forse un’exhortatio ad iuvenem in favore di un giovane aristocratico romano, Scipione di Tommaso Borghese, nato nel 1493.
Secondo i tecnici che eseguirono esami diagnostici sull’opera, Raffaello ebbe dei pentimenti riguardanti la figura di sinistra.
Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.
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Lo stile de le Tre Grazie di Raffaello
Raffaello è considerato uno dei più importanti artisti del Rinascimento. Nacque a Urbino nel 1483 e morì a soli 37 anni, nel 1520, a Roma. La sua pittura è considerata un grande esempio di equilibrio compositivo e grazia.
La tecnica
Le Tre Grazie di Raffaello Sanzio è un piccolo dipinto di 17 x 17 cm, realizzato con velature di colore ad olio su tavola di legno.
Il colore e l’illuminazione
Le tre figure femminili sono di colore chiaro e caldo. Anche il paesaggio è colorato in bruno ma più scuro per creare un contrasto di luminosità che esalta gli incarnati. Nella parte alta del dipinto invece prevalgono tinte fredde e tendenti al grigio.
Lo spazio
Le protagoniste del dipinto sono allineate in primo piano e sullo sfondo compare un paesaggio solcato da un fiume. La profondità è sottolineata dalle gradazioni di colore e non compaiono piani di mezzo oltre al primo piano.
La composizione e l’inquadratura
Il dipinto è di forma quadrata e l’inquadratura incornicia le tre figure al centro del dipinto.
La composizione è attentamente equilibrata attraverso il dialogo delle linee e dei piani. Inoltre la struttura, semplice e spontanea, contribuisce a creare la leggerezza della scena. In primo piano prevalgono inoltre le linee verticali dei corpi. Sullo sfondo invece compaiono le linee orizzontali del paesaggio.
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Bibliografia
- Pierluigi De Vecchi, Raffaello, Rizzoli, Milano 1975
- Sylvia Ferino Pagden, M. Antonietta Zancan, Raffaello. Catalogo completo, Firenze 1989.
- John Shearman, Studi su Raffaello, edizione italiana a cura di Barbara Agosti e Vittoria Romani, Electa, Milano 2007
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- Mario Dal Bello, Raffaello. Le madonne, Libreria Editrice Vaticana, 2012, EAN: 9788820987237
- Antonio Forcellino, Raffaello. Una vita felice, 2 luglio 2009, Laterza, Collana: Economica Laterza, EAN: 9788842087472
- Eugenio Gazzola, La Madonna Sistina di Raffaello. Storia e destino di un quadro, Quodlibet 2013
- Claudio Strinati, Raffaello, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2016, EAN: 9788809994218
- Claudio Strinati, Raffaello. Ediz. a colori, 2016, Scripta Maneant, EAN: 9788895847498
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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 12 ottobre 2020.
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