Leonida alle Termopili di Jacques-Louis David

Leonida alle Termopili di Jacques-Louis David celebra lo scontro tra persiani e spartani nel quale trovarono la morte 300 giovani di Sparta.

Jacques-Louis David, Leonida alle Termopili, 1814, olio su tela, 395 x 531 cm. Parigi, Museo del Louvre

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Indice

Descrizione di Leonida alle Termopili di Jacques-Louis David

Al centro del dipinto Leonida è nudo e armato di una spada nella mano destra e uno scudo rotondo che regge con la mano sinistra. Indossa un mantello rosso e porta un elmo decorato da piume bianche sulla testa. Porta poi a tracolla il fodero della spada sostenuto da una cinta dorata e decorata. Il comandante è seduto su una roccia con la gamba sinistra piegata e la destra poggiata a terra. Agide invece, il fratello di Leonida, è seduto in basso alla sua destra e depone una corona di fiori. Dietro il comandante alcuni giovani soldati, poco più che adolescenti, offrono corone di fiori in sacrificio a Ercole. In basso infatti su un blocco di pietra è inciso il nome di Herakleos.

I 300 spartani in Leonida alle Termopili di Jacques-Louis David

Eurito, privo della vista, invece è dipinto a destra, porta una lancia ed è sostenuto da un ilota, uno schiavo spariate. Il suo viso maturo è incorniciato da una folta barba scura e in testa calza un elmo metallico sagomato. A destra poi un gruppo di soldati di Sparta avanza accompagnato dal suono delle trombe guidato da un giovane che indossa una clamide blu. Il soldato incita i compagni sollevando l’arco con la mano destra. Intanto i soldati avvisati dal suono afferrano le armi e gli scudi. Sulla sinistra in alto un soldato arrampicato sulla roccia incide sulla parete una frase che testimonia il sacrificio dei soldati. «passant qui va à Sparte, va dire que nous sommes morts pour obéir à ses lois», “Oh tu che passi per andare a Sparta, di loro che siamo morti per obbedire alle sue leggi“.

L’ambiente naturale è descritto dalle poche foglie sui rami, dal tronco di un albero a destra e dalle rocce. Inoltre è presente il tempio dedicato a Ercole che si trova sullo sfondo in alto a destra. Si intravedono anche delle navi lontane di soldati persiani che stanno giungendo dal mare. Il paesaggio è chiuso da file di montagne.

Interpretazioni e simbologia di Leonida alle Termopili di Jacques-Louis David

L’opera di David fa riferimento a una famosa battaglia combattuta durante le Guerre persiane. Si tratta di una serie di conflitti che videro opposti le poleis greche e l’impero persiano. Iniziarono intorno al 499 avanti Cristo e terminarono nel 479 avanti Cristo e furono combattute a più riprese.

Il dipinto ricorda un evento accaduto nella stretta gola delle Termopili. In questa località Leonida, che era a capo dell’esercito Spartano, insieme ad altri 300 uomini tentò di fermare l’avanzata dell’esercito persiano. I greci avevano bloccato i persiani al di là della gola e dopo due giorni di combattimenti Efialte di Trachis un pastore greco, figlio di Euridemo, tradì l’esercito spartano. Il pastore infatti indicò ai soldati persiani un sentiero che permise loro di cogliere alle spalle i soldati di Leonida. I Persiani che erano circa mille massacrarono così il gruppo di greci. Il loro sacrificio però consentì ai soldati ateniesi di contrattaccare l’esercito persiano.

Eurito di Sparta

Il personaggio dipinto sulla sinistra, sorretto da uno schiavo ilota che indossa un turbante blu è Eurito di Sparta. Il soldato prese parte alla spedizione ma insieme al compagno Aristodemo si ammalò di una infezione agli occhi. Leonida diede così l’ordine ai due soldati di tornare a Sparta. Eurito però quando venne a conoscenza del tradimento di Efialte di Trachis decise di tornare sul campo di battaglia facendosi accompagnare dal suo schiavo. Ormai reso cieco dalla malattia partecipò allo scontro e fu ucciso.

Aristodemo

Anche Aristodemo contrasse l’infezione agli occhi e con il compagno Eurito tornò a Sparta. Con Pantite sopravvisse alla battaglia delle Termopili. I suoi concittadini però lo indicarono come Aristodemo il fuggiasco e lo umiliarono per non aver preso parte alla battaglia come Eurito. Morì poi valorosamente nel corso della battaglia di Platea.

Pantite

Pantite fu l’altro soldato sopravvissuto allo scontro poiché Leonida lo aveva inviato in Tessaglia come ambasciatore. Sopravvisse perché fece ritorno quando la battaglia era ormai conclusa. Gli spartani furono ostili anche con lui e lo chiamarono tremulo, cioè tremante. Per questo Pantite si impiccò.

Romani e Greci nei dipinti di David

Il clima bellico è definito dalle armi, le lance, le corone d’alloro che si stagliano contro le rocce. Leonida è fermo in primo piano tra i compagni e sembra attendere la morte. La sua figura risponde all’ideale dell’eroe greco come raffigurato nella statuaria e al nudo virile detto anche il nudo eroico. La corona di fiori deposta da Agide ricorda i sacrifici che i soldati compivano prima di affrontare la battaglia. Il tempio di Ercole invece rappresenta una citazione dell’eroe greco per eccellenza.

Il significato morale dell’Opera non è la descrizione di una sconfitta ma la celebrazione di una vittoria ottenuta grazie al sacrificio del comandante e dei suoi soldati. In questo caso si potrebbe tracciare un parallelismo tra la vicenda di Leonida e la sconfitta di Napoleone.

Il dipinto Leonida alle Termopili si può considerare come la controparte greca de Sabine che arrestano il combattimento tra Romani e Sabini che racconta un episodio di storia romana. Infatti i due dipinti hanno più o meno le stesse dimensioni. La figura di Romolo si trova al centro come quella di Leonida ed indossa un’armatura leggera. Anche in questo caso seguendo il principio della resa drammatica greca l’opera non rappresenta il momento dello scontro ma il momento precedente in cui si prepara l’azione.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione di Leonida alle Termopili di Jacques-Louis David

Jacques-Louis David iniziò a dipingere Leonida alle Termopili nel 1800. L’artista interruppe poi la realizzazione dell’opera in seguito alle commissioni ottenute per il regime di Napoleone. David terminò il lavoro infine nel 1814. Il dipinto era destinato al Conte Sommariva e rimase nell’atelier di David in attesa di essere terminato. L’opera giunse infine al museo del Louvre il 17 aprile 1826 in seguito alla morte di David. Luigi XVIII acquistò Leonida alle Termopili e Sabine che arrestano il combattimento tra Romani e Sabini allo stesso momento.

Leonida alle Termopili di Jacques Louis David è esposto presso il museo del Louvre di Parigi.

L’artista e la società. La storia dell’opera Leonida alle Termopili di Jacques-Louis David

Jacque-Louis David concepì l’opera nel 1799 o nel 1800. Quando Napoleone chiese all’artista di dedicarsi alle produzione opere di propaganda il quadro venne abbandonato. David riprese quindi nel 1812 a completare l’opera che terminò nell’ottobre del 1814.

Per realizzare l’opera David produsse molti studi preparatori. In questi primi lavori Leonida era rappresentato di tre quarti e i gruppi di personaggi erano più integrati fra loro. Il paesaggio poi era popolato da rocce.

L’artista però nel 1813 studiò la composizione con una serie di pastelli neri che definirono il dipinto nella versione definitiva. Inoltre limitò la massa di foglie dell’albero di destra per rappresentare la carovana in fuga sullo sfondo.

David terminò il dipinto in un momento critico per la storia della Francia impegnata nell’abdicazione di Napoleone. L’opera quindi non fu immediatamente esposta ad una mostra pubblica. Si trattò dell’ultima opera dipinta da David in Francia prima che l’artista partisse per l’esilio in Belgio.

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Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile di Leonida alle Termopili di Jacques-Louis David

Durante la realizzazione di questo dipinto David fu impegnato in modo attivo nella propaganda dell’impero Napoleonico. L’opera quindi è parte di questa attività ma soprattutto della produzione di opere di soggetto storico dell’artista.

Le figure umane sono disegnate in modo chiaro e dettagliato e acquistano una particolare eleganza grazie al disegno armonico e sinuoso. Inoltre i personaggi sono classicamente idealizzati nelle fisionomie e nelle posture. David fu infatti un esponente del Neoclassicismo francese. Nel dipinto l’artista raccontò un episodio della storia greca e modello i protagonisti come statue classiche.

La tecnica

Il dipinto di Jacques-Louis David è un olio su tela di grandi dimensioni misura infatti 395 x 531 cm.

Il colore e l’illuminazione

La composizione cromatica è particolarmente raffinata e dominano i toni caldi degli incarnati e dei mantelli rossi. A destra tra i soldati sono presenti brani di blu e verde dai toni brillanti. Il resto della scena è invece reso con colori grigi e scuri.

Un bagliore chiaro illumina infine il cielo in basso mentre in alto assume un tono più scuro e accentua la resa drammatica. Si crea un contrasto di luminosità particolarmente acceso che mette in evidenza i vari personaggi.

Lo spazio

La scena progettata da David ricorda la disposizione di attori su un palcoscenico teatrale. Anche le posture e i movimenti appaiono come pose di recitazione. In primo piano sono collocati i soldati spartani con Leonida al centro. Altri soldati avanzano poi in secondo piano sulla destra. In alto quindi alcuni uomini accompagnati da animali da soma si inerpicano lungo la stretta via in salita. Infine in lontananza, oltre il tempio, si intravedono le armate persiane che si preparano a combattere.

La composizione e l’inquadratura

Il dipinto di David è di forma rettangolare. L’inquadratura è orizzontale e racchiude la scena animata dai molti personaggi i cui corpi sono tagliati dai bordi destro e sinistro.

La struttura compositiva del dipinto è simmetrica e suggerisce una messa in scena teatrale dei tre gruppi di personaggi. I protagonisti ruotano infatti intorno alla figura centrale di Leonida. Il dipinto riprende la tipologia del fregio all’antica sviluppato in orizzontale.

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Bibliografia

  • Orietta Rossi Pinelli, David e l’arte della Rivoluzione francese. Ediz. illustrata, 22 dicembre 1998, Giunti Editore Collana: Dossier d’art, EAN: 9788809761179
  • Michel Thévoz, David. Il teatro del crimine, 2 settembre 2003, Abscondita Collana: Miniature, EAN: 9788884160645
  • Jacques-Louis David, La rivoluzione in mostra, 2 marzo 2017, Castelvecchi Collana: Etcetera, EAN: 9788869447440

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 7 dicembre 2020.

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