Marte disarmato da Venere di Jacques-Louis David

Marte disarmato da Venere di Jacques-Louis David è l’ultimo dipinto dell’artista francese che fu il ritrattista personale di Napoleone e pittore della Rivoluzione Francese.

Jacques-Louis David, Marte disarmato da Venere, 1824, olio su tela, 308 x 262 cm, Bruxelles, Musée Royaux des Beaux Arts

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Indice

Descrizione di Marte disarmato da Venere di Jacques-Louis David

I personaggi mitologici che animano la scena del dipinto si trovano di fronte ad un tempio sospeso sulle nuvole. Marte infatti è adagiato mollemente a sinistra su di un grande triclinio. Con la mano destra inoltre regge una lancia mentre con la sinistra porge alle Grazie la propria spada. Al centro del dipinto e del triclinio si trova poi Venere rappresentata di schiena, anch’essa appoggiata al sedile. La dea sostiene il busto appoggiandosi con la mano sinistra alla coscia di Marte. Con la destra invece porge una corona di fiori sul capo del dio della guerra. In basso invece il piccolo Cupido slaccia un calzare a Marte. Le Tre Grazie infine, in secondo piano sottraggono le armi a Marte e servono del vino. Tutti i personaggi sono nudi.

Marte e Venere

Marte ha l’aspetto di un giovane uomo molto prestante. Il suo viso è incorniciato da una barba corta e folta mentre i capelli ricci e scuri sono fasciati da un nastro rosso. Inoltre indossa un mantello dal rosso accesso che copre interamente il triclinio. Intorno al busto porta poi una fascia intrecciata di foglie e fiori. Ai piedi infine porta dei calzari fissati alle caviglie con dei nastri. Venere invece indossa solamente una corona metallica. Il suo profilo è quello di una giovane donna e il suo corpo sottile è illuminato da una pelle chiarissima.

Le tre grazie hanno l’apparenza di adolescenti e portano una corona di fiori tra i capelli. Cupido è rappresentato da un bambino dai capelli biondi con piccole ali piumate e bianche sulla schiena.

Due colombe bianche sono dipinte di fronte all’inguine di Marte e sulla sua gamba. Dietro le figure si trova la facciata di un edificio classico. Quattro colonne dal capitello corinzio sostengono una trabeazione chiara con decorazioni in oro. Ampie nuvole dall’aspetto solido sostengono la scena mentre lo sfondo è rappresentato dal cielo blu e profondo.

Interpretazioni e simbologia dell’opera Marte disarmato da Venere di Jacques-Louis David

La nudità dei personaggi è un evidente richiamo alla classicità. Infatti la cifra stilistica principale delle figure antiche deriva dal corpo nudo delle statue dell’antica Grecia raffiguranti dei ed eroi. Cupido è riconoscibile dalle piccole ali bianche, dalla faretra che porta a tracolla, dall’arco e dalle frecce posate sulla nuvola in primo piano.

In questo dipinto David non interpretò contenuti rivoluzionari ma sembra indulgere in una rappresentazione sensuale. Infatti Venere, la dea dell’amore, aiutata dalle Tre Grazie, allontana le armi dal dio e lo cinge di fiori. Inoltre una delle colombe sta imbeccando l’altra. Si tratta di un comportamento manifestato durante il rituale del corteggiamento degli uccelli.

Una diversa lettura interpretativa considera la scena come simbolica della fine dell’epoca illuminista in Europa e la consapevole riflessione della propria esistenza giunta al termine di David.

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I committenti, le collezioni, la storia espositiva e la collocazione

David realizzò il dipinto a carattere mitologico in seguito ad una commissione. L’artista espose una prima volta l’opera Bruxelles, nell’aprile del 1824 e la inviò poi a maggio al Salon di Parigi dove fu ammirata da quasi 6.000 visitatori.

Il dipinto si trova dal 1893 presso il Museo Reale delle Belle Arti del Belgio, a Bruxelles. M. Jules David-Chassagnol di Paris destinò l’opera al museo tramite legato nel 1886. Nel 2007 il dipinto è stato esposto nel salone principale del Museo Reale delle Belle Arti del Belgio, a Bruxelles, vicino all’entrata.

L’artista e la società. La storia dell’opera Marte disarmato da Venere di Jacques-Louis David

Jacques-Louis David dipinse Marte disarmato da Venere in tarda età. Iniziò l’opera nel 1822 a 73 anni e la terminò nel 1824 all’età di 75 anni. David morì poi nel 1825 in seguito ad un incidente. L’opera è quindi l’ultima realizzata dal maestro che si trovava in quegli anni in esilio in Belgio a Bruxelles.

Per progettare il dipinto David mise in posa alcuni figuranti del teatro La Monnaie di Bruxelles. Marie Lesueur posò per la figura di Venere mentre un abbonato del teatro interpretò Marte. Il piccolo Lucien Petipa fu Cupido la favorita di Guglielmo II fu una delle tre Grazie. Marte disarmato da Venere è l’ultimo dipinto realizzato dall’artista francese. David infatti, iniziò a lavorare al dipinto nel 1822 all’età di 73 anni, durante il suo esilio a Bruxelles e lo completò tre anni dopo, prima di morire in un incidente, nel 1825. L’artista inviò l’opera a Parigi per una mostra, sapendo che il Romanticismo, in quegli anni, era favorito al Salon.

Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte.

Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile del dipinto Marte disarmato da Venere di Jacques-Louis David

Marte disarmato da Venere è un dipinto dalle figure perfettamente disegnate e realizzate con chiaroscuro volumetrico. David infatti è considerato un importante esponente della pittura Neoclassica nella quale le figure riprendono gli ideali della statuaria greca e della pittura del Rinascimento. La disposizione dei personaggi inoltre ricorda una scena teatrale.

La tecnica

Il dipinto intitolato Marte disarmato da Venere è un opera realizzata con la tecnica del colore ad olio su tela.

Il colore e l’illuminazione

La zona centrale del dipinto Marte disarmato da Venere è caratterizzata da toni caldi. Lo sfondo e tutta la zona circostante la scena è invece dominata da vari toni di blu e grigio, quindi è fredda.

Marte, Venere e Cupido sono in primo piano e investiti da una luce più intensa. Inoltre i loro colori sono più saturi, brillanti e i chiaroscuri più intensi. Le tre grazie, in secondo piano, sono invece progressivamente più spente e realizzate con colori più freddi. Infine l’architettura è appena più chiara del cielo e azzurra.

Lo spazio

L’evento mitologico si manifesta tra le nuvole che assumono una consistenza solida visto che sostengono anche un edificio classico. Se si immagina il dipinto come la rappresentazione di una scena teatrale si può immaginare che il cielo e il tempio siano un fondale dipinto.

I personaggi, invece poggiano su un alto palcoscenico mascherato da nuvole. In ogni caso lo spazio è condizionato dal massiccio edificio disegnato in prospettiva frontale. La profondità ridotta della scena è poi suggerita dalla sovrapposizione delle figure. Inoltre la loro illuminazione e il loro colore permette di rendere una maggiore profondità nel dipinto.

La composizione e l’inquadratura

Marte disarmato da Venere è un dipinto rettangolare dalle proporzioni vicine al quadrato. La sua inquadratura verticale lascia così spazio alla zona leggermente concava e scura in basso che esalta il gruppo di personaggi.

L’architettura è rappresentata e posta simmetricamente rispetto alla verticale centrale e crea una notevole stabilità all’immagine. Inoltre i personaggi si dispongono all’interno dell’ellisse centrale. Infine la figura di Venere è disposta obliquamente e tale orientamento è ripreso dal corpo di Marte.

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Bibliografia

  • Orietta Rossi Pinelli, David e l’arte della Rivoluzione francese. Ediz. illustrata, 22 dicembre 1998, Giunti Editore Collana: Dossier d’art, EAN: 9788809761179
  • Michel Thévoz, David. Il teatro del crimine, 2 settembre 2003, Abscondita Collana: Miniature, EAN: 9788884160645
  • Jacques-Louis David, La rivoluzione in mostra, 2 marzo 2017, Castelvecchi Collana: Etcetera, EAN: 9788869447440

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 17 dicembre 2021.

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