Felice Casorati fu un artista italiano attivo nella metà del Novecento e docente di pittura presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
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Biografia
Nascita di Felice Casorati
1883. Felice Casorati nacque a Novara il 4 dicembre del 1883.
Il contesto familiare di Felice Casorati
Il padre di Felice era un militare e quindi fu costretto a spostarsi di frequente.
L’adolescenza
La famiglia si trasferì quindi a Milano, Reggio Emilia e Sassari. Durante la permanenza in questa città il padre di Casorati concretizzò la sua passione artistica affrescando le pareti di un locale della caserma. Dopo Sassari i Casorati si stabilirono poi a Padova.
La vita privata e affettiva di Felice Casorati
1911. Felice Casorati si trasferì a Verona dove rimase fino al 1915.
1915. Quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale si arruolò volontario. Come lui fecero molti altri giovani artisti italiani tra i quali Mario Sironi, Achille Funi, Anselmo Bucci, Filippo Tommaso Marinetti, Carlo Carrà, Gino Severini, Luigi Russolo e Umberto Boccioni.
1917. Morì il padre e Felice Casorati si trasferì a Torino all’età di 34 anni. Intorno a lui si riunirono altri artisti e intellettuali della città.
1926. Nel 1926 entrò a far parte della cerchia artistica di Casorati, Daphne Maugham che diventerà sua moglie.
1930. Casorati nel 1930 sposò la sua allieva e pittrice Daphne Maugham dalla quale avrà il figlio Francesco anche lui pittore.
La morte Felice Casorati
1963. Felice Casorati morì a Torino il primo marzo del 1963 in seguito ad un’embolia.
La formazione di Felice Casorati
A Padova il giovane Felice frequentò il liceo e portò avanti studi musicali.
1901. Felice all’età di 18 anni, nel 1901 a causa di problemi nervosi passò un periodo in una località dei Colli Euganei. Il giovane iniziò così a dedicarsi alla pittura.
1907. All’età di 24 anni si laureò in Giurisprudenza all’Università di Padova. Nonostante la sua formazione scolastica fosse così compiuta decise però di dedicarsi alla pittura.
1907 – 1910. Si recò quindi a Napoli per studiare le opere di Pieter Brueghel il Vecchio esposte presso il Museo Nazionale di Capodimonte.
I viaggi
1901. All’età di 18 anni Felice Casorati trascorse un periodo sui Colli Euganei per favorire la guarigione da un problema nervoso.
1907. Casorati fu a Padova per studiare Giurisprudenza nel 1907, intorno all’età di 24 anni.
1911. Abitò a Verona dal 1911 al 1915.
1917. Casorati alla morte del padre si trasferì a Torino all’età di 34 anni.
I maestri di Felice Casorati
Giovanni Vianello, pittore e decoratore di Padova, fu il suo primo maestro.
Amicizie d’artista e compagni di studi
1922. A Torino Casorati si avvicinò a Pietro Gobetti e nel 1922 aderì alla “Rivoluzione liberale”. Per questo la polizia fascista lo arrestò ma Casorati tornò libero dopo pochi giorni.
La Carriera artistica di Felice Casorati
Galleristi e Mecenati
L’industriale di Torino Riccardo Gualino fu un grande sostenitore del lavoro di Felice Casorati.
La carriera espositiva
1907. Nel 1907 partecipò alla Biennale di Venezia. La giuria selezionatrice della Biennale del 1907 ammise l’artista in seguito alla presentazione del Ritratto di Signora che raffigura la sorella dell’artista.
1909-1910. Casorati partecipò alle edizioni della Biennale di Venezia del 1909 e 1910. La IX edizione dell’Esposizione internazionale d’arte si tenne dal 22 aprile al 31 ottobre. La X nuovamente dal 22 aprile – 31 ottobre del 1910.
1924. Il critico d’arte Lionello Venturi presentò una personale dell’artista presso la XIV Esposizione internazionale d’arte di Venezia organizzata dal 1 aprile al 31 ottobre.
1926-1929. La critica milanese Margherita Sarfatti lo invitò alle mostre di Novecento Italiano del 1926 e 1929 organizzate presso la Permanente di Milano.
1930. Felice Casorati nel 1930 prese parte a una importante mostra alla Kunsthalle di Berna e ad un’altra itinerante in America del Sud.
1931. Partecipò alla I Quadriennale d’arte nazionale di Roma.
1935. Nello studio che condivide con Enrico Paolucci organizzò la Prima mostra collettiva d’arte astratta italiana. Tra gli altri parteciparono Osvaldo Licini, Fausto Melotti e Lucio Fontana.
1952. La Biennale di Venezia dedicò una personale a Felice Casorati.
Collaborazioni con altri artisti
1911. Trasferito a Verona dal 1911 e fino al 1915, fondò con altri artisti la rivista intitolata La via lattea che pubblicava immagini in stile Art nouveau. In questi anni Casorati si avvicinò agli artisti di Ca’ Pesaro, Arturo Martini, Gino Rossi e Pio Semeghini.
La fortuna professionale e le commissioni
1923-1925. Insieme a Riccardo Gualino e all’artista di Torino Gigi Chessa partecipò al recupero del Teatro di Torino.
1925. Riccardo Gualino lo incaricò di decorare il teatro personale che si trovava in via Galliari a Torino insieme all’architetto Alberto Sartoris. L’industriale inaugurò il teatro nel 1925 e lo chiuse nel 1929.
1927. Insieme all’architetto Alberto Sartoris realizzò il padiglione piemontese alla III Biennale delle arti decorative organizzata dall’ISIA di Monza.
1933. Progettò l’atrio della Mostra dell’architettura alla Triennale di Milano. Felice Casorati si occupò di scenografie dal 1933 al 1954. L’artista affrontò per primo lo spettacolo intitolato “La vestale” di Spontini al Maggio Musicale Fiorentino. Nell’insieme Casorati si occupò di 21 scenografie. Alcune di queste furono commissionate dal Teatro alla Scala di Milano e dal Teatro dell’Opera di Roma.
1949. L’imprenditore Giuseppe Verzocchi, nel 1949, commissionò un dipinto a Felice Casorati per la sua collezione dedicata al mondo del lavoro. La collezione è ora esposta presso Palazzo Campagnoli di Forlì.
1955. La fabbrica di auto FIAT con sede a Torino commissionò a Felice Casorati un dipinto di grandi dimensioni in occasione del lancio della Fiat 600.
Incarichi e cariche ufficiali
1925. Con altri fondò la Società di Belle Arti Antonio Fontanesi a Torino per la promozione di artisti dell’Ottocento e a lui contemporanei.
1929. In questi anni aprì il suo studio chiamato “Scuola Casorati“ a Torino. Tra i suoi allievi vi furono molti futuri artisti e con loro nel 1929 organizzò una mostra intitolata “Casorati fra i discepoli“.
1938. Felice Casorati nel 1938 si aggiudicò il Gran Premio per la pittura alla XXI Biennale di Venezia.
Verso la fine degli anni Trenta, Casorati ottenne importanti riconoscimenti nelle esposizioni di livello internazionale a Parigi, a Pittsburgh e a San Francisco.
1941. Nel 1941 ottenne la cattedra di pittura presso l’Accademia Albertina di Torino.
1952. Diventò direttore dell’Accademia Albertina di Torino nel 1952. Nello stesso anno, in seguito alla partecipazione alla Biennale di Venezia ottenne un premio speciale della Presidenza insieme a Ottone Rosai.
L’ufficialità pubblica fu particolarmente generosa con Felice Casorati. Il Ministero della Pubblica Istruzione assegnò all’artista la medaglia d’oro per meriti scolastici. Divenne cavaliere della Legion D’honneur. Fu nominato membro di merito effettivo dell’Accademia di San Luca. La Presenza della Repubblica Italiana nominò Francesco Casorati grand’ufficiale della Repubblica italiana. Infine l’artista ottenne la medaglia d’oro al merito professionale in Campidoglio.
Lo stile di Felice Casorati
Felice Casorati ebbe il suo periodo di maggior fortuna tra le due Grandi Guerre. Pur condizionato dallo spirito dell’epoca rimase un artista isolato con un percorso personale che a volte incrociò le ricerche di altri gruppi a lui contemporanei.
Casorati partecipò al clima di Ritorno all’ordine che si manifestò dopo la Seconda guerra mondiale. Le sue opere infatti sono già dalla fine degli anni Dieci del Novecento recuperano la figura.
In generale le figure dipinte da Casorati sembrano pietrificate e sono caratterizzate da una grande solidità dei volumi. I dipinti della maturità inoltre presentano una notevole sintesi formale e le figure risultano quasi geometrizzate.
Felice Casorati diede molta importanza ai valori plastici che ottenne con l’utilizzo del colore tonale. Per questo nei suoi dipinti il colore in qualità di resa luministica e il segno sono assenti.
L’illuminazione riprodotta nelle scene è spesso artificiale e quindi non è di tipo realistico. Infatti Casorati spesso non mostra il punto di provenienza della luce. L’effetto nei suoi dipinti è quello di un mondo sospeso, raggelato e senza tempo. Per questo i suoi lavori sono stati indicati anche come Realismo magico. Secondo lo stesso Casorati l’opera che meglio rappresentava il suo pensiero artistico era Lo studio del 1923, distrutto nel 1931 nell’incendio del Glaspalast di Monaco.
I soggetti
Felice Casorati dipinse quasi esclusivamente dipinti di figura e ritratti di importanti personaggi della sua epoca. Dipinse anche alcune nature morte le più note delle quali raffigurano delle uova. Questi soggetti erano utili all’artista per interpretare il suo linguaggio plastico semplificato.
I temi
Le opere di Felice Casorati ritraggono spesso scene di vita della famiglia dell’artista. Inoltre è sempre presente la figura umana ritratta in ambienti chiusi e in atteggiamenti sospesi. Il tema più presente nella sua continua ricerca è quello del nudo femminile.
La poetica
Gran parte dei dipinti di Felice Casorati, secondo i critici, è intriso di intimità religiosa.
L’evoluzione dello stile di Felice Casorati
I primi dipinti di Felice Casorati presentano uno stile realistico e ispirato alle opere della Secessione Viennese. In altre degli stessi anni si coglie l’influenza dei dipinti di Gustave Klimt. Negli anni dieci abbracciò un’estetica Simbolista nel periodo di residenza a Verona.
Intorno gli anni Venti del Novecento il linguaggio di Felice Casorati di semplificò con allusioni alla pittura italiana del Trecento e del Quattrocento.
Nel tempo Casorati alleggerì ulteriormente il suo stile disegnando e dipingendo immagini con figure sintetiche.
Influenze stilistiche da altri artisti del passato
Durante le Biennali d’Arte di Venezia del 1909 e del 1910, Felice Casorati ammirò le opere di Gustav Klimt, autore di dipinti che celebravano la bellezza delle giovani aristocratiche di Vienna. Le sue visioni iper-decorative e simboliste ispirarono molti dipinti contemporanei di Casorati.
Nel tempo Felice Casorati si avvicinò alla pittura italiana del Trecento e del Quattrocento.
Eredità artistica di Felice Casorati
Allievi e seguaci
Casorati a Torino ebbe molti allievi presso la sua scuola e presso il corso di Pittura dell’Accademia Albertina. Gli artisti più noti legati al suo insegnamento furono riuniti nel gruppo I sei di Torino, Francesco Menzio, Carlo Levi, Gigi Chessa e Jessie Boswell,. Altri allievi più noti furono allievi, Silvio Avondo, Nella Marchesini, Daphne Maugham, Marisa Mori, Andrea Cefaly junior, Sergio Bonfantini, Giuseppina Ferraris, Albino Galvano, Paola Levi Montalcini, Lalla Romano, Riccardo Chicco, i piemontesi Enrico Accatino e Caty Torta, e la pittrice modenese Ida Donati Formiggini. Presso l’Accademia di Belle Arti di Torino fu maestro di Nino Aimone, lo scultore Romano Campagnoli, Mauro Chessa, Francesco Tabusso, Marcolino Gandini, Gianluigi Mattia, Alice Psacaropulo.
Le opere di Felice Casorati
Ritratto di Signora o Ritratto della sorella Elvira di Felice Casorati
1907. Ritratto di Signora o ritratto della sorella Elvira, 1907, olio su tela, 135 x 72 cm.
Grazie a questo dipinto il giovane artista fu ammesso ad esporre alla VII Esposizione internazionale d’arte di Venezia del 1907 che si tenne dal 22 aprile al 31 ottobre. L’opera raffigura uno ieratico ritratto femminile su fondo scuro.
Vecchia signorina di Felice Casorati
1909. Vecchia signorina (Vecchia) (Vecchia signora), 1909?, olio su tela, 43,1 x 47,5 cm. Torino, Galleria d’Arte Moderna.
Il sogno del melograno
1912. Il sogno del melograno, 1912, olio su tela, 138 x 134 cm.
Una giovane donna giace su un prato fiorito e sogna. L’erba è cosparsa di fiori di tante specie diverse e ai suoi piedi è dipinta una composizione floreale. Inoltre sopra di lei pendono grossi grappoli di una nera. Nel soggetto femminile si colgono decorativismi ispirati dalle opere di Gustave Klimt. L’artista viennese fu infatti il creatore di tanti dipinti che raffigurano “donne-gioiello“. Inoltre il soggetto e la posizione ricordano le opere degli artisti Preraffaelliti. Una tra queste è la più vicina per composizione, Ofelia di Sir John Everett Millais. Inoltre Casorati si avvicinò al simbolismo e i critici lo indicano come un esponente del Realismo Magico. L’opera partecipò alla Prima Esposizione Internazionale d’Arte della Secessione a Roma nel 1913.
Giovane donna
1912. Giovane donna Felice Casorati, Giovane donna (Bozzetto per le signorine) (Dolores), 1912, tempera verniciata su tela, 43,5 x 147 cm. Torino, Galleria d’Arte Moderna
Ada
1914. Ada, 1914, terracotta, 16 x 29 x 22 cm. Torino, Galleria d’Arte Moderna.
Approfondisci e consulta la pagina intitolata Arte e Prima Guerra mondiale.
Ragazza con scodella
1919-1920. Ragazza con scodella (Interno) (Mattino), 1919-1920, tempera su tela, 114 x 145 cm. Torino, Galleria d’Arte Moderna.
Un ritratto d’interni fantastico e inquietante. Queste atmosfere sospese accompagnate da forme essenziali saranno la cifra stilistica dell’artista.
L’uomo delle botti
1919-1920, L’uomo delle botti (Un uomo), 1919-1920, tempera su tela, 146,5 x 170 cm. Torino, Galleria d’Arte Moderna
La donna e l’armatura
1921. La donna e l’armatura, 1921, 144 x 148,5 cm, tempera su tela. Torino, Galleria d’Arte Moderna.
Ritratto di Riccardo Gualino
Felice Casorati, Ritratto di Riccardo Gualino, 1922, olio su tela
Ritratto di Hena Rigotti
1924. Ritratto di Hena Rigotti, 1924, tempera su tavola, 60 x 77 cm. Torino, Galleria d’Arte Moderna.
Beethoven
1928. Beethoven, 1928, olio su tela, 139 x 120 cm. Rovereto, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto MaRT
Nudo
1930. Nudo, 1930, olio su tela applicata su compensato, 89 x 101 cm. Torino, Galleria d’Arte Moderna
Daphne a Pavarolo
1934. Daphne (Daphne a Pavarolo), 1934, olio su compensato, 121 x 151 cm. Torino, Galleria d’Arte Moderna.
Fabbriche
1940. Fabbriche, 1940, olio su tavola, 33.7 x 38.8 cm. Milano, Galleria d’Arte Moderna.
La periferia urbana diventa il soggetto ideale per celebrare la crescita industriale e sociale del Paese.
Mani, oggetti, testa? di Felice Casorati
Felice Casorati, Mani, oggetti, testa?, data, olio su tela, misure. Forlì, Collezione Verzocchi
L’imprenditore Giuseppe Verzocchi acquistò un’opera di Casorati intitolata Mani oggetti testa per la sua collezione dedicata al lavoro. La raccolta si trova ora esposta presso palazzo Romagnoli di Forlì.
Continua la lettura e Consulta la scheda dell’opera…
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Nudo di Donna
Felice Casorati, Nudo di Donna, figura maschile e Gazzetta dello Sport, ?, olio su tela incollata su tavola recto e olio su tavola inverso, 100 x 69 cm. Genova, Galleria d’Arte Moderna
Ritratto di fanciulla
Felice Casorati, Ritratto di fanciulla, ?, olio su tela incollata su tavola recto e olio su tavola inverso, 100 x 69 cm. Genova, Galleria d’Arte Moderna
Bibliografia
- Francesco Poli, Casorati, Giunti Editore, Collana: Dossier d’art, 2007; 2008 EAN: 9788809053243
Link esterni
Consulta la pagina dedicata al dipinto di Felice Casorati, Mani, oggetti, testa, sul sito della Collezione Verzocchi di Forlì.
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