In risaia di Angelo Morbelli

In risaia di Angelo Morbelli è uno dei diversi dipinti che il pittore divisionista dedicò alle lavoratrici delle risaie.

Angelo Morbelli, In risaia, 1901, olio su tela, 183 x 130 cm. Collezione privata

Indice

Descrizione di In risaia di Angelo Morbelli

Il dipinto di Angelo Morbelli raffigura un tratto di risaia che si espande in lontananza e confina con zone boschive. Un sottile strato di acqua, infatti, ricopre il terreno dal quale spuntano le giovani piantine di riso. Le mondine sono disposte in una fila, rivolte verso destra. Ognuna di loro indossa un’ampia gonna colorata all’interno della quale sono riposte le piantine di riso da trapiantare. Inoltre, indossano abiti chiari e un copricapo bianco che permette loro di proteggersi dal sole intenso. Affondano direttamente i piedi nudi nel fango e procedono insieme. Infine, una di loro è alzata e colta mentre si sistema il copricapo.

Interpretazioni e simbologia di In risaia di Angelo Morbelli

Quest’opera di Angelo Morbelli, dal titolo In risaia, rivela la sensibilità del pittore verso le tematiche sociali. Lo stesso tema è trattato nel suo dipinto più noto, Per ottanta centesimi! nel quale le mondine sono ritratte mentre lavorano immerse nell’acqua. Il dipinto risale agli anni 1895-1897 e precede, quindi, di qualche anno In risaia.

Le due opere, e le altre dedicate alle addette alla monda, testimoniano così l’attenzione pluriannuale di Morbelli anche nei confronti delle lotte sindacali, portate avanti dalle coraggiose mondine sul finire dell’Ottocento. Queste agitazioni non saranno le ultime e si riproporranno durante i primi anni del Novecento e dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Le mondine di Vercelli

In particolare, a Vercelli, in Piemonte, nei primi anni del Novecento una dura protesta portò ad un primo riconoscimento di otto ore lavorative al giorno. La mondina si occupava di mondare le piantine di riso, attività detta, appunto, monda che durava da fine aprile ai primi di giugno, per circa cinque settimane. Le mondine, o i braccianti che si dedicavano a questo lavoro, dovevano collocare, così, nuove piantine negli spazi vuoti, tra quelle cresciute in risaia, e mondare il terreno dalle erbe le infestanti. Il lavoro delle mondine era particolarmente duro.

Infatti, erano costrette a stare per tutto il giorno chine sotto il sole rovente con i piedi immersi nell’acqua putrida e piena di concimi industriali. Inoltre, erano continuamente tormentate dalle zanzare anofili che trasmettevano malattie e febbri. Racconta un commentatore dell’epoca che a fine stagione erano tanti, donne e uomini, a doversi curare per le febbri malariche.

Le lotte sindacali delle coraggiose mondine

Il giornalista de La Stampa Giuseppe Bevione il 2 giugno 1906 fu inviato a Vercelli per documentare la vittoria delle 8 ore lavorative, il Bevione scrisse: A questa vittoria del proletariato agricolo hanno concorso parecchi fattori: intanto l’imponenza del movimento. Il lavoro nelle risaie è un lavoro tremendo: i vercellesi lo sanno, loro che vedono ogni anno coorti di fanciulle a primavera fiorenti e colorite o squadre di uomini che sembrano gettati nel bronzo, cercare l’ospedale, scarni, tremanti, cogli occhi lucidi e il viso terreo per le febbri delle paludi. E i vercellesi sanno altro ancora, sanno che molti fittavoli in una ventina d’anni hanno arrotondato il loro patrimonio….

La legge Cantelli

La Legge Cantelli, del 1866 si occupava del lavoro delle mondine. Erano però i Consigli provinciali che disciplinavano la coltivazione del riso. Il legislatore riconosceva la risaia come luogo insalubre per via della presenza della malaria. Inoltre, ad aggravare questa condizione era la sua lontananza dal centro abitato che costituiva un ulteriore condizione di rischio per i braccianti. Ad esempio, la provincia di Novara, recepì il regolamento Cantelli nel 1869. Secondo la legge, i braccianti dovevano iniziare a lavorare un’ora dopo il levare del sole, e finire un’ora prima del tramonto. Questo perché i medici di allora erano convinti che la malattia si trasmettesse con l’assenza della luce del sole, al crepuscolo e di notte.

La legge, però, non era rispettata dai proprietari delle risaie che obbligavano le mondine a lavorare anche per più di nove ore. Le cose cominciarono a cambiare, a Vercelli, grazie all’impegno di Modesto Cugnolio, detto l’avvocato dei contadini.

Il Riconoscimento delle otto ore di lavoro al giorno

I braccianti di Vercelli organizzarono un grande sciopero nel 1906, dopo anni di conflitti, e così fecero alcune zone della regione e in altre parti d’Italia. Alle 17 del 1 giugno 1906 due mondine si affacciarono da una finestra del palazzo municipale annunciando che gli agricoltori avevano accettato la riduzione dell’orario a otto ore giornaliere. Inoltre i braccianti avevano ottenuto il salario di 25 centesimi l’ora.

Il 16 giugno 1907 venne, quindi, approvata la Legge n° 337 per la coltivazione delle risaie. In questo testo non si crearono le condizioni ottimali per il lavoro ma solo un limite massimo di orario, 9 e 10 ore in relazione al fatto che le mondine dormissero o no presso la coltivazione. Infatti, la monda richiamava molti braccianti, anche da zone molto lontane, che spesso erano costretti a dormire all’aperto. In molti casi, quindi, la situazione non migliorò di molto. Sarà solo nel 1919 che gli operai otterranno il limite massimo di otto ore lavorative al giorno.

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In risaia di Angelo Morbelli è di proprietà di una collezione privata.

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Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte.

Lo stile di In risaia di Angelo Morbelli

Angelo Morbelli è uno dei maestri più importanti della pittura italiana dell’Ottocento. Le sue opere mature, infatti, sono esempi di Divisionismo che il pittore ottenne applicando piccole pennellate separate di colori brillanti.

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Bibliografia

  • Luciano Caramel, Angelo Morbelli. Catalogo della mostra (Alessandria-Roma, 1982), Mazzotta, 1982, Collana: Biblioteca d’arte, EAN: 9788820204853
  • Aurora Scotti, Angelo Morbelli. Tra realismo e divisionismo. Catalogo della mostra, Fondazione Torino Musei, 2001, EAN: 9788888103068
  • Raffaele De Grada, Morbelli e Barabino. Dalla poetica della natura all’impegno del sociale, Mazzotta, 2004, Collana: Biblioteca d’arte, EAN: 9788820216757
  • Marco Rosci, Emiliana Mongiat, Da Gaudenzio Ferrari ad Angelo Morbelli. Tesori dalle collezioni private novaresi. Catalogo della mostra (Novara, 22 dicembre 2007-3 febbraio 2008), EAN: 9788836609864
  • Giovanni Anzani (a cura di) Elisabetta Chiodini (a cura di), Alle cucine economiche. Un inedito di Angelo Morbelli, Antiga Edizioni, 2017, EAN: 9788899657840
  • Giovanna Ginex, Angelo Morbelli. Il poema della vecchiaia, Skira, Collana: Arte moderna. Cataloghi, 2018, EAN: 9788857238586
  • A. Scotti, Vita in risaia, lavoro e socialità nella pittura di Angelo Morbelli, Mets percorsi d’arte, Novara 2018, Catalogo della mostra, Novara, Galleria Paolo e Adele Giannoni, 13 – 25 aprile 2018 e Vercelli, Museo Borgogna, 29 aprile -1 luglio 2018, ISBN: 9788894348101
  • Morbelli, 1853-1919, Paola Zatti, Silvana Editoriale, 2019 ISBN 9788836642250
  • Angelo Morbelli. Pittore del Monferrato, SAGEP, 2019, Collana: Sagep arte, EAN: 9788863736403
  • Stefano Bosi, Paul Nicholls, Gianluca Poldi, Angelo Morbelli. Luce e colore, SAGEP, Collana: Sagep arte, 2019, EAN: 9788863736199

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La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 10 gennaio 2025.

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